RIGHE SOLITARIE
"Righe Solitarie" è un racconto visivo che parla piano, ma arriva forte. È la storia di due anime che sembrano cercarsi da sempre, nate forse per amarsi, ma destinate a restare lontane. Le fotografie sussurrano di incontri mancati, di gesti interrotti, di sguardi che si sfiorano appena — come se qualcosa di invisibile li trattenesse, sempre a un passo dal tocco, sempre a un respiro dall’abbraccio.
Le immagini sono piene di silenzio, di pause sospese che parlano più delle parole. In ogni scatto c’è il peso di un’assenza, il vuoto lasciato da chi avrebbe potuto essere ma non è mai arrivato. Le linee nette e gli spazi vuoti non sono solo scenografie: diventano confini, barriere invisibili tra desiderio e realtà.
C'è malinconia in queste fotografie, ma anche una profonda bellezza. La bellezza dell’attesa, dell’amore che resta puro proprio perché non si consuma. Quello che vediamo non è una fine, ma un eterno "quasi", un amore trattenuto nel tempo, fragile e infinito.
"Righe Solitarie" ci invita a guardarci dentro, a riconoscere quel filo sottile che ci lega a chi non abbiamo mai avuto davvero, ma che non abbiamo mai smesso di sentire vicino.
